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L'esecuzione civile, anche a livello europeo, è considerata un momento immancabile nella tutela del diritto, che giustifica l'intromissione dell'ordinamento che si sostituisce al debitore il quale - a prescindere dalla giustificazione (a volte anche umana) dei suoi comportamenti - resta comunque inadempiente verso l'attuazione dell'altrui diritto e forse insensibile al "comando" dello Stato. Da ciò la continua attenzione del legislatore verso la materia, sulla spinta sia di sollecitazioni anche da parte degli operatori qualificati, sia da interventi a livello europeo, impietosi nell'additare le inefficienze del sistema. Ne è scaturita una serie di "novelle" - l'ultima dell'agosto 2015 - che disegnano una vera e propria Riforma del procedimento esecutivo civile, in cui si avverte la tendenza a privilegiare l'efficienza con norme che recepiscono talune prassi (cd. "virtuose") instaurate negli uffici giudiziari, con la riduzione di compiti di tali uffici e valorizzazione di professionalità esterne e con la dilatazione della discrezionalità del giudice dell'esecuzione, al sapiente equilibrio del quale è affidata la gestione - e la riuscita -della complessiva Riforma stessa. In questa prospettiva, il volume ripercorre le tappe del processo esecutivo disciplinato dal codice di rito, con attenzione perle implicazioni teoriche e pratiche e delle novità con le quali gli operatori sono chiamati a confrontarsi.